Post caduta governo: no all’aumento degli stipendi. Passa il taglio bollette
La crisi di Governo sta facendo emergere non poche domande agli italiani. Money ha evidenziato, tramite alcune fonti vicine al Mef, che sul decreto aiuti le novità non mancano nonostante la caduta di Draghi.
Scopriamo insieme quali sono queste novità sul Decreto Luglio?
Post caduta governo: no all’aumento degli stipendi. Passa il taglio bollette
Decreto Aiuti novità anche dopo la caduta del Governo Draghi e la crisi che l’Italia sta nuovamente attraversando. Secondo quanto riportato da Money, il questo decreto luglio o Aiuti bis verrà fatto ugualmente ma in toni decisamente differenti.
Sembra proprio che l’esecutivo in questi giorni ci stia lavorando, soprattutto per rispondere alle emergenze in essere che riguardano inflazione e caro-energia. La richiesta è stata fatta direttamente dal Presidente Mattarella, come da evidenza nell’ultimo discorso fatto al Paese.
Bonus Bollette, cosa succede con la crisi di Governo?
Secondo quanto emerge dai media e da Money (prendendo in riferimento le fonti Governative) sembra proprio che il Decreto Aiuti ci sarà e arriverà alla fine del mese corrente o, al massimo, nei primi giorni di agosto. La dote sarà nettamente differente e non arriverà ai 10 miliardi di euro come previsto inizialmente.
Elena Bonetti – Ministro della Famiglia – ha confermato che il Governo è pronto per sostenere imprese e famiglia anche se non mancano i tanti punti interrogativi. Il punto importante è che la Presidenza della Repubblica italiana in queste ore stia facendo pressione, proprio perché è importante trovare quantità maggiori ma senza alcun scostamento di bilancio (impossibile da attuare a Camere Sciolte).
Ma alla fine che cosa riguarderanno le novità del Decreto Aiuti? Sempre secondo Money, il taglio delle bollette dovrebbe essere confermato con estensione al quarto trimestre dell’anno. Questo vuol dire che gli aumenti di luce e gas verranno azzerati a favore delle famiglie meno abbienti.
La nota dolente sembra un mancato aiuto per l’aumento dei salari o della soglia minima oraria per alcune categorie di lavoratori.
C’è un altro punto interrogativo che riguarda i prezzi della spesa e l’abbassamento dell’Iva in merito ai beni di largo consumo. Il dubbio resta purtroppo, perché Renato Brunetta – Ministro per la Pubblica Istruzione – aveva ai tempi lanciato la proposta di abbassare (o ancora meglio azzerare) l’imposta sul valore aggiunto che grava su tutti i beni di prima necessità. La proposta riguardava un taglio indiscriminato al fine di sostenere i soggetti a basso reddito e che stanno subendo l’effetto domino devastante dell’aumento di prezzi generalizzato.