Bonus investimenti pubblicitari, a chi non spetta l’agevolazione? Le novità
Ci sono delle novità interessanti che riguardano gli investimenti pubblicitari, con alcuni casi in cui i soggetti vengono completamente esclusi perché non rientrano nell’agevolazione. Facciamo chiarezza?
Bonus investimenti pubblicitari, a chi non spetta l’agevolazione? Le novità
Bonus investimenti pubblicitari, a chi non spetta l’agevolazione?
Il Bonus investimenti pubblicitari non riguardano proprio tutti, infatti se le spese riguardano alcune campagne utilizzate in maniera indiretta con servizi resi da terzi allora non si potrà richiedere.
È l’Agenzia delle Entrate ad evidenziarlo con una risposta all’interpello numero 421 del 12 agosto 2022. Se si parla del credito di imposta, questo riguarda gli investimenti diretti di lavoratori autonomi, enti che non sono commerciali e imprese che si rivolgono a periodici, emittenti radiofoniche e/o televisive locali sino quotidiani di vario tipo.
La norma parla chiaro, così come tutti i provvedimenti successivi, con il credito di imposta riconosciuto solo se le campagne pubblicitarie non sono state realizzate in maniera indiretta con fruizione di servizi resi da terze parti.
Quali sono le altre novità di questi bonus investimenti pubblicitari?
Questo bonus investimenti pubblicitari ha portato a non poche divergenze di idee, per questo l’Agenzia delle Entrate è intervenuto in risposta come sopra evidenziato.
La richiesta di delucidazioni è nata dalla domanda, nel momento in cui una agenzia svolge il lavoro a 360° in merito alle campagne pubblicitarie (realizzazione, pianificazione e ideazione). Il soggetto protagonista chiede se il credito di imposta possa essere beneficiato dai clienti, nel momento in cui i servizi non sono forniti dalle aziende che si occupano di pubblicità ma da soggetti terzi.
L’Agenzia delle Entrate ha risposto chiaramente ed è esclusa la possibilità, motivando la propria decisione e interpretazione sul provvedimento. Questo bonus, ricordiamo che è stato introdotto dall’articolo 57-bis del decreto legge numero 50 del 2017.
Come anticipato, questa agevolazione riguarda lavoratori autonomi, enti non commerciali e imprese che vogliono effettuare degli investimenti periodici su stampa oppure online tramite emittenti radiofoniche e televisive.
Si può richiedere sino al 2023 e ci sono dei limiti differenti a seconda dei requisiti presentati, come da decreto numero 90 del 16 maggio 2018. Il modello per la presentazione della comunicazione online ha ricevuto l’approvazione da parte del Capo del Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria della Presidenza del Consiglio dei Ministri del 31 luglio 201.
Questa agevolazione ha sempre avuto lo scopo primario di sostenere l’editoria e promuovere gli investimenti che vengono fatti dagli aventi diritto. L’Agenzia delle Entrate mette l’accento ed evidenzia:
“non possono considerarsi agevolabili le spese per investimenti in campagne pubblicitarie operate indirettamente mediante la fruizione (e il relativo pagamento) di servizi resi da soggetti terzi.”
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