Spese della casa coniugale: chi le paga se ci si separa?
Quando l’unione matrimoniale volge al termine, le domande che i coniugi – o meglio dire futuri ex coniugi – si pongono sono davvero tante, e non tutte hanno delle risposte scontate. Quando per un motivo o per un altro la relazione finisce, c’è l’onere di dividere proprietà immobiliari,e secondo delle regole ben precise. Se queste ultime non si conoscono è opportuno farsele illustrare da persone competenti. Scopriamo un po’ di dritte utili all’interno dell’articolo di oggi.
Spese della casa coniugale: chi le paga se ci si separa?
La domanda che molti si pongono però è la seguente: chi paga le spese della casa coniugale in caso di separazione? Non dobbiamo stupirci se spesso accade che la casa di proprietà di un coniuge in realtà resti occupata dall’altro per volere di legge, e che oltre a perderne il possesso è tenuto anche a pagarne le spese. In genere così accade: la casa coniugale resta abitata dalla ex moglie con figli minori a carico.
Ma per rispondere alla domanda originaria – ossia, chi paga le spese della casa in caso di separazione – in questo frangente bisognerà porre sotto la lente d’ingrandimento tre fattori fondamentali: di chi è la proprietà della casa? a chi è stata assegnata? Ed inoltre, qual’è l’entità delle spese da affrontare?
Come abbiamo detto in precedenza, il proprietario dell’immobile non è affatto per scontato colui che provvisoriamente ne potrà godere in pieno, infatti sempre più spesso accade che l’ex moglie occupi la proprietà dell’ex marito con figli minori a carico, o adolescenti o minori disabili; in questo caso le esigenze dell’ex coniuge non vengono di fatto tenute in conto, perché si mira a lasciare ai bambini/ragazzi una sorta di continuità nella casa coniugale che un tempo era abitata dalla famiglia, e dove si è cresciuti.
Questo proprio per salvaguardare lo sviluppo psicologico dei bambini in queste situazioni. In questo caso, le spese ordinarie dell’immobile quali bollette, spese condominiali e tassa sui rifiuti saranno a carico di chi usufruisce dell’immobile, mentre le spese straordinarie quali lavori all’interno dell’appartamento – o se questo si trova in un condominio – lavori di manutenzione e quant’altro, sono a carico della proprietà dell’immobile.
Tuttavia, gli accordi tra gli ex coniugi possono essere anche di natura diversa se si riesce a trovare un’intesa, anche le spese straordinarie possono essere diversamente ripartite; questo dipende anche dalla situazione economica in cui si trovano gli ex coniugi, come da articolo 337 sexies del codice civile. Infine, l’utilizzo dell’immobile da parte dell’ex moglie coi figli comporta anche un diverso calcolo dell’eventuale assegno di mantenimento, perché si presume che lo stesso ex coniuge beneficiario tragga buoni vantaggi dall’utilizzo dell’immobile.
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